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Vmc centralizzata: dalle tubazioni al recuperatore di calore

Ventilazione meccanica controllata centralizzata come funziona e tipologie

Se stai per costruire o ristrutturare casa faresti bene a pensare alla gestione del ricircolo dell’aria. La ventilazione meccanica controllata centralizzata è quel sistema con cui puoi gestire il ricambio d’aria in modo intelligente.

Una casa di nuova generazione con alta classificazione energetica è ermetica, perché ai fini del risparmio energetico si prevedono in fase di progettazione e di costruzione l’utilizzo di cappotto esterno isolante e annullamento dei potenziali ponti termici.

In una condizione similare, ottimale per il raggiungimento di una classificazione energetica superiore come richiesto da CasaClima, i gradienti termici e gli spifferi naturali non esistono.

Con la casa stagna il rischio di vivere un ambiente malsano con aria inquinata è concreto.

Inizi a capire ora l’importanza di scegliere la ventilazione meccanica controllata per contrastare i disagi della sindrome dell’edificio malato? Una malattia ufficialmente riconosciuta e complice di problemi di salute quali allergie, patologie dell’apparato cario-circolatorio, cefalee, dermatiti.

Tralascerò in questo articolo l’illustrazione della vmc decentralizzata, detta anche vmc puntuale, per approfondire i sistemi di ventilazione meccanica controllata centralizzata, l’impianto ideale di ricircolo d’aria da prevedere quando stai costruendo la tua casa da zero. Pronto a scoprire in cosa consiste questo sistema di ventilazione forzata? Buona lettura!

Impianto vmc centralizzata: come funziona

La vmc centralizzata è il sistema di aerazione controllata per abitazioni e uffici che ricircola l’aria tramite un sistema di distribuzione dell’aria canalizzato.

Vmc centralizzata impianto

Concetto impianto vmc centralizzato, gestisce il ricambio d’aria tramite tubazioni e bocchette.

Una macchina ventilante, detta anche recuperatore di calore, pesca l’aria all’esterno e la filtra prima di immetterla all’interno dell’abitazione tramite le canalizzazioni.

Lo stesso ventilatore gestisce in sincrono l’espulsione dell’aria viziata dall’ambiente indoor smaltendo il vapore acqueo ed espellendo anidride carbonica e microinquinanti volatili.

Per approfondire: Scopri gli inquinanti indoor che minano la salubrità dell’aria di casa tua

Un plenum di distribuzione, a cui sono connesse le tubazioni di mandata e ripresa, gestisce le portate d’aria in immissione ed estrazione dalle varie stanze.

Le tubazioni possono essere posate a pavimento e a parete tramite tracce e scanalature, oppure possono essere installate a controsoffitto, quando comodo.

Le bocchette di ventilazione sono gli elementi terminali dell’impianto, gli unici visibili, e proprio per la loro visibilità hanno una particolare importanza estetica oltre che funzionale.

Nei paragrafi successivi, un approfondimento sui migliori design delle griglie vmc.

Vmc centralizzata a doppio flusso con recupero di calore

Abitazione con impianto vmc centralizzato a doppio flusso con recupero di calore. Credits image Tissage-de-luz

Esistono varie tipologie di sistemi di vmc centralizzata oggi in mercato. Le categorie principali sono:

  • a singolo flusso;
  • a doppio flusso.

L’impianto centralizzato di ventilazione a singolo flusso aspirano l’aria dall’ambiente e la convogliano all’esterno. Il ventilatore è solitamente collocato in posizione remota rispetto all’ambiente.

Ti potrebbe interessare: Quando preferire la vmc centralizzata ai sistemi di vmc puntuale

Per poter generare un ricambio d’aria sufficiente, è necessario che tutti i locali siano attraversati dal flusso d’aria, con estrazione che avviene normalmente negli ambienti umidi (bagno, cucina) ed immissione nelle zone nobili (soggiorno, camere).

Il sistema di vmc centralizzato a doppio flusso invece gestisce contemporaneamente sia l’immissione di aria nuova, sia l’estrazione ed espulsione all’esterno, fuori casa, dell’aria viziata.

Le canalizzazioni di immissione ed estrazione sono separate tra di loro, ed ognuna è provvista di bocchette terminali, installate in ogni singolo ambiente (fonte Oerre).

Funzionamento vmc centralizzata a doppio flusso con recupero di calore. Credit image Oerre

Nei sistemi vmc a doppio flusso con recupero di calore, l’aria immessa viene temperata dall’aria in espulsione, grazie al passaggio che avviene all’interno di uno scambiatore di calore, in grado di recuperare fino al 90% circa dell’efficienza termica.

Rispetto al sistema a singolo flusso, quello a doppio flusso è più vantaggioso perché consente il recupero di calore dell’aria estratta con innalzamento del risparmio energetico e la filtrazione dell’aria, oltre ad altre funzioni, spiegate nel paragrafo successivo.

Vuoi parlare con un tecnico della tua idea di impianto vmc centralizzato?

Recuperatore di calore centralizzato a doppio flusso

Devi sapere che la taglia delle unità centralizzate di vmc varia a seconda della superficie (e del volume) dell’abitazione nella quale si effettua il ricambio d’aria.

Si trovano combinazioni le cui bocche di mandata e aspirazione sono predisposte per l’allacciamento a tubi con diametro nominale di 125 mm così come di 150 mm.

Seguono le principali caratteristiche di un moderno recuperatore di calore:

  • scambiatore di calore interno, in controcorrente a flussi incrociati (per installazioni in linea);
  • ventilatori con motori EC brushless di ultima generazione;
  • free-coling (detto anche by pass automatico): è la ventilazione diretta che avviene quando non è conveniente recuperare il calore dell’aria espulsa, come in estate. In questa condizione entra in gioco la valvola di bypass che esclude lo scambiatore di calore;
  • protezione antigelo (defrostring): quanto l’umidità relativa (UR%) dell’aria esterna è tale da provocare presenza di ghiaccio nel recuperatore, interviene una specifica valvola anti-gelo;
  • deumidificazione: ideale per il rinnovo dell’aria in ambienti dotati di raffrescamento radiante;
  • ridotto consumo energetico;
  • scarico per drenaggio umidità;
  • velocità regolabile;
  • opzionale su alcuni recuperatori è la batteria di preriscaldamento: serve a preriscaldare l’aria esterna in entrata prima che venga immessa nell’apparecchio di ventilazione;
  • remotazione dei comandi di controllo, o gestione tramite app smartphone e connessione wifi;
  • sistema filtrante: i filtri solitamente impiegati sono quelli di tipo in fibra sintetica classe G4 ed F a maglie fini, con classe F5 per la linea di uscita e F7 per la mandata. All’interno delle due classi un numero progressivo indica il livello di efficienza filtrante: tanto maggiore il livello, tanto maggiore è l’efficienza di abbattimento delle particelle.

Esistono sostanzialmente due macro tipologie di recuperatori di calore a doppio flusso: a parete (per installazioni in verticale) e a soffitto (controsoffitto). Vuoi conoscerne i dettagli? Continua a leggere nei prossimi paragrafi.

Recuperatore di calore da parete

Spaccato di recuperatore di calore da parete per impianto vmc.

Le unità ventilanti centralizzate a doppio flusso con recupero di calore con installazione a parete sono le macchine ideali da installare in abitazioni e locali residenziali dove sia presente sufficiente volume per destinarne il montaggio.

Tra i migliori recuperatori di calore a parete oggi in mercato:

  • Vortice serie VORT HR BP e NETI;
  • Brofer serie RDCD realizzati in resina plastica (PS);
  • VMC Italia in lamiera.

Recuperatore di calore da controsoffitto

E’ chiaro che gli scambiatori di calore a controsoffitto sono la soluzione ideale quando si hanno a disposizioni spazi compatti e risicati.

Il ridotto spessore è adatto a installazioni su corridoi e passaggi dell’abitazione dove la macchina viene mimetizzata da un cartongesso ed appesa tramite tiranti per l’installazione sospesa.

Solitamente questo tipo di macchina è particolarmente silenziosa perché installata in zone di passaggio e vissute dell’abitazione.

Un consiglio che mi sento di darti se stai per scegliere di installare lo scambiatore di calore a soffitto per il tuo impianto di ventilazione, è quello di informarti sul sistema filtrante, in particolare sulla facilità di accesso per la manutenzione.

Non ti stupirà sapere che all’aumentare del tempo di utilizzo del filtro aumentano anche le perdite di carico del circuito aeraulico, serve quindi prevedere una manutenzione periodica. E’ su questo aspetto che un recuperatore di calore con accesso diretto e facilitato ai filtri interni è vincente.

Tra i migliori recuperatori di calore a controsoffitto:

  • Vortice HRI MINI, HRI PHANTOM, HRI FLAT;
  • Brofer RDCD;
  • Oerre Tempero Eco IL e BP.

Recuperatore di calore entalpico vs statico

Il recuperatore di calore entalpico si presta ad installazioni in climi freddi. Perché?

Assorbe il calore e l’umidità dell’aria estratta e li ricede all’aria in ingresso, chiaramente senza presenza di inquinanti, poiché filtrati.

Positivo per applicazioni in climi rigidi, dove il riscaldamento, o il pre-riscaldamento, dell’aria in ingresso rischia di seccarla troppo. L’aria secca non è positiva per il benessere dell’uomo quando vi si espone troppo a lungo.

Dettaglio scambiatore entalpico. Credit image Zehnder

Il recuperatore di calore di tipo entalpico è sconsigliato in climi miti e umidi, come nella fascia della pianura padana, ad esempio la zona tra Padova, Vicenza e Verona, poiché potrebbe rendere troppo umida l’aria dell’ambiente interno, con rischio di rendere la casa “bagnata”.

Alcuni tipi di recuperatori entalpici sono in grado di modulare il funzionamento a seconda delle stagioni e della temperatura esterna, regolando il numero dei giri.

In casi di climi miti e umidi si può invece valutare il recuperatore di calore di tipo statico. Questi dispositivi possono usufruire della funzione di free cooling per il raffrescamento dei locali abitati quando la temperatura esterna dell’aria è favorevole.

Di contro, quando installato in climi freddi, può instaurare un clima nell’ambiente interno troppo secco e asciutto.

Serve aiuto a trovare il miglior recuperatore di calore?

Tubazioni vmc centralizzata

La vmc centralizzata è il sistema di aerazione controllata di casa che ricircola l’aria tramite tubazioni annegate a muro e a pavimento, e talvolta a controsoffitto quando comodo.

Tubi vmc. Esistono tubi di tipo tondo o ovale, rigidi o flessibili. Quale scegliere?

La rete di tubi è dimensionata e posata per veicolare continuamente aria fresca preventivamente filtrata, e estrarre dalle stanze l’aria viziata satura di anidride carbonica, composti organici volatili e inquinanti biologici come batteri, acari e allergeni. In questo modo si compie un lavaggio omogeneo dell’aria di casa.

I condotti di immissione ed estrazione dell’aria sono tra loro separati e sono gestiti da una macchina ventilante.

Un timore della persona che sceglie un sistema di ventilazione forzata centralizzata con recupero di calore può essere quello delle tubazioni che si sporcano. Questa preoccupazione è giustificata solo in parte, e ti spiego subito perché.

L’aria che entra dall’esterno viene filtrata in macchina ventilante prima di immettersi nel canale di mandata e quindi non trascina con sé polveri. L’aria che viene estratta porta con sé il leggero pulviscolo in sospensione che circola nelle abitazioni, lo stesso che respirano gli inquilini.

Tubo tondo flessibile per vmc centralizzata: perché preferirlo

Di che preoccuparsi, quindi, se ti dicessi che è anche possibile fare una pulizia dei tubi vmc?

Una buona soluzione per la posa di tubazioni è la scelta tubo circolare, comodo per la facile posa, ed agevole nel caso di pulizia delle tubazioni con facile ingresso di sonda o scovolini.

Il tubo circolare per vmc può essere di tipo rigido o flessibile.

Solitamente si usano:

  • tubazioni e raccordi rigidi in plastica per le connessioni del plenum alla macchina ventilante;
  • tubi flessibili (morbidi e leggeri e facili da “pettinare” durante il lavoro di posa in cantiere) per realizzare le linee di mandata e ripresa alle bocchette.

Dettaglio tubo vmc spiralato di nuova generazione, in PE alimentare con alta funzione igienica antimicrobica. Aspiredil

 

Desideriamo informarti dell’esistenza di un ottimo tubo vmc di ultima generazione, in polietilene con spirale di rinforzo anti-schiacciamento e caratteristiche di prima qualità:

  • flessibile e facile da posare sia a pavimento, sia a parete e a controsoffitto;
  • superficie interna liscia, per il minino di perdite di carico e limitando la formazione di residui polverosi;
  • aspetto esterno corrugato;
  • resiste allo schiacciamento grazie alla spirale incorporata, senza variazioni della sezione interna;
  • non richiede strutture di sostegno;
  • trattamento certificato antimicrobico e antifungino;
  • gode di particolare isolamento termoisolante grazie al polietilene;
  • senza ftalati;
  • halogen free;
  • antistatico;
  • anticorrosivo;
  • anticondensa;
  • autoestinguente.

Il tubo flessibile tondo di ultima generazione che noi di Aspirastore.com gestiamo nel nostro ecommerce per la vendita online di componenti sistema vmc, ha un dorso con spessore inferiore rispetto alla gran parte dei tubi rigidi tondi in mercato.

Abbiamo quindi preferito ragionare sulle schede prodotto degli articoli online sull’accostamento tra diametro interno ed esterno. Ad esempio, il tubo flessibile tondo leggero di ultima generazione si basa su un diametro interno di 63 mm ed esterno di 70 mm, corrisponde in portata d’aria al comune tubo tondo rigiro vmc Ø75 mm.

Plenum di distribuzione aria

Il plenum vmc è un elemento utile allo smistamento dei flussi d’aria di mandata e ripresa all’interno dell’edificio, tramite le canalizzazioni.

Interposto tra il recuperatore di calore e le tubazioni, il plenum, detto anche ripartitore, è indispensabile perché:

  • migliora la gestione della distribuzione dell’aria;
  • aiuta a raccordare facilmente le tubazioni ad un unico punto di smistamento;
  • funge da silenziatore impedendo che il suono si trasmmetta da una stanza all’altra.

Proprio grazie alla sua funzione indipendente dal recuperatore di calore, il plenum può essere posizionato dove più congeniale e comodo, anche non necessariamente in stretta corrispondenza del ventilatore, se la posizione dove quest’ultimo è installato non è la più consona per la gestione delle partenze e arrivi dei tubi vmc.

Solitamente i plenum per vmc sono realizzati in lamiera zincata, con un numero pari di attacchi per tubi di mandata e ripresa (personalizzabile), e con collare di raccordo ai tubi del recuperatore con diametri di Ø100 e Ø125 mm nel settore civile, e negli impianti vmc più grossi del piccolo terziario, anche di Ø160 mm.

Non conosci l'utilità di un buon plenum vmc e vorresti saperne di più?

Bocchette di ventilazione vmc

Come accennato qualche paragrafo fa, le bocchette di ventilazione sono gli elementi a vista attraverso i quali avviene l’immissione e l’estrazione dell’aria nelle stanze.

La bocchetta è composta da:

  • una scatola, detta anche “scatola di calma”;
  • uno o più raccordi di innesto con le tubazioni;
  • griglia.

Le griglie vmc sono adatte per la ventilazione per diffusione e assicurano un apporto ottimale senza rumori e correnti d’aria. (fonte Zehnder)

Griglie di design per la ventilazione

Poiché le griglie di ventilazione sono gli unici componenti visibili, alcuni produttori hanno pensato a delle griglie discrete e belle da vedere, affinché si integrino perfettamente nell’ambiente indoor.

Le griglie sono installabili e regolabili in profondità a fine impianto su scatole terminali di mandata o ripresa aria con funzione di cassetta di calma. (cit. Eco Air System).

Tra le griglie in lamiera di design che nel 2020 maggiormente si distinguono per l’impatto estetico, candidiamo:

  • griglie starline del sistema profi-air di Franckische;
  • griglie 1006 Disappair di Aspiredil (vedi paragrafo successivo).

Griglie estetiche vmc starline profiair in vetro di Frankische

Griglie vmc Disappair 503 per placche e 1006 di design

Disappair è la nuova rivoluzionaria bocchetta di ventilazione efficace e di design.

Sono state realizzate due versioni di questa bella bocchetta di ventilazione: una versione 503 per accostamento alle placche elettriche delle più comuni marche (Bticino, Vimar, Gewiss, Abb..), e una 1006 in lamiera con doppia portata d’aria.

Nella configurazione 503 per placche elettriche, Disappair usa una griglia con deflettori statici dello stesso colore dei pulsanti elettrici (interruttori), per armonizzare il design di casa.

Bocchetta vmc Disappair versione 503 con griglia per accostamento a placche serie interruttori elettrici. Aspiredil

Nella configurazione 1006 in lamiera, Disappair raddoppia la portata d’aria che attraversa le feritoie della griglia, versione particolarmente indicata come griglia di estrazione dell’aria, che essendo posizionata in alto meglio si coordina rispetto alla versione 503 con gli accessori dei locali dove avviene l’estrazione, quali bagno ecc..

Bocchetta vmc Disappair versione 1006 con griglia in lamiera. Disponibili 4 design estetici diversi. Aspiredil

Rivolgiti a uno specialista vmc

E ora che hai letto questo articolo, hai scoperto qualche informazione utile in più sulla vmc centralizzata? Ti sei convinto dell’importanza la ventilazione meccanica controllata in una casa di ultima generazione ad alto isolamento? Fammi sapere nei commenti sotto il tuo parere!

Sono a tua disposizione se vorrai contattarmi per un consulto e un’offerta gratuita per il tuo nuovo impianto vmc centralizzato.

Vuoi parlarmi della tua idea di impianto di vmc centralizzata?

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